I biscotti “Caterine e galletti” (Galèt e la bambuzèna di Santa Caterina) e il ricamo Byzantina ars.
L’orgoglio dell’assessora al Commercio e all’Artigianato Annagiulia Randi:
“Due nuovi prodotti vanno ad arricchire il registro locale della Denominazione comunale, un importante riconoscimento volto a proteggere e a valorizzare la nostra tradizione culturale, artigianale e il nostro patrimonio agroalimentare.
Caterine e Galletti sono biscotti da forno a forma di bambola e galletto. Variano le loro decorazioni a secondo della fantasia di chi li fa: un po’ di pasta di zucchero oppure una glassatura di cioccolato.
In occasione della festa di Santa Caterina, il 25 novembre, li troviamo in tutti i forni della città…quindi mentre passeggiamo veniamo inebriati da questi dolci e caserecci profumi.Questa festa abbiamo scoperto essere molto sentita ed importante per due motivi, uno storico-leggendario e l’altro più pratico e attuale.
La storia
Caterina era una ragazza di nobili origini e di rara bellezza che ad Alessandria si dedicò allo studio della filosofia e che rifiutò di sposare l’imperatore Massenzio perché cristiana. Massenzio mandò a chiamare oratori e filosofi nel tentativo di distoglierla dalla fede in Cristo. Caterina, tuttavia, riuscì da sola a convertirli, suscitando così l’ira dell’imperatore che ne ordinò il supplizio.
Per questa sua leggendaria sapienza, capace persino di convertire i filosofi pagani, Caterina è diventata protettrice degli studenti di filosofia, teologia e universitari in genere. Santa Caterina, in questa veste, è patrona delle Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Padova e di Siena e nel XIII secolo è stata proclamata patrona dell’Università Sorbona di Parigi.
Santa Caterina d’Alessandria è raffigurata in moltissime opere d’arte. La Pinacoteca di Ravenna conserva il dipinto, proveniente dal Monastero di Classe.Inizia l’inverno!
Il giorno di Santa Caterina era considerato quello di inizio dell’inverno climatico e meteorologico.
Lo confermano moltissimi proverbi, come anche le disposizioni municipali che indicavano in questo giorno quello in cui si potevano finalmente accendere i camini e le stufe nelle scuole e negli uffici. “Per Santa Caterina tira fuori la fascina”.
“Un mese prima di Natale, un mese dopo Natale, è inverno naturale”. Secondo le tradizioni contadine romagnole, si credeva che l’inverno iniziasse proprio il 25 novembre, un mese esatto prima di Natale.