Carpi festeggia la storia culinaria attraverso la premiazione delle sue prime quattro De.Co.: Bensone, tortellini al forno,Mostarda fina, l’antica Mostarda dei Pio e cotechino crudo.
Siamo a Carpi, provincia di Modena e sede principale delle Terre d’Argine. È qui che ben quattro De.Co. sono state premiate nella sala delle vedute di Palazzo Pio.
Di straordinario non vi è solo il numero di premiazioni che la giunta ha approvato il 12 maggio 2024, bensì il fatto che la la commissione abbia esaltato il forte legame tra le eccellenze gastronomiche locali e coloro i quali tramandano la storia attualizzandola.
L’immagine stilizzata del falco di Re Astolfo di Marcello Buganza, vincitore del contest, verrà utilizzata per il Bensone alla marmellata di prugne e tortellini al forno De.Co. proposti dal Micropanificio Mollica di Chiara Bracali.
Per il cotechino crudo De.Co. della Salumeria Beltrani di Stefano Scarparo e Barbara Bossu e per la Mostarda Fina di Carpi De.Co. l’antica Mostarda dei Pio. Quest’ ultima è una ricetta rivisitata con successo dal ristorante L’incontro di Gianfranco Zinani, Luciana Toni e lo chef Carlo Gozzi.
Stefania Gasparini , Vicesindaca con delega a Economia ,Turismo e Promozione del centro storico di Carpi, ha espresso grande orgoglio e fermezza nel continuare il percorso di valorizzazione.
Dello stesso pensiero è il Professore Pierpaolo Veroni, delegato dell’ Accademia Italiana della cucina Carpi Correggio. Un punto fermo e inviolabile è diffondere la cultura della tipicità sostenendo il lavoro delle aziende locali.
Il lento scorrere delle acque del Secchia gioisce nel vedere la storia gastronomia ritornare alla ribalta .
Le eccellenze territoriali quali i tortellini al forno, il cotechino crudo, la Mostarda fina, l’antica Mostarda dei Pio, indiscutibilmente rimandano a sapori e fragranze meravigliose .
Un esempio fra tutti è il Bensone, detto Balsone e anche Bassolano, protagonista centenario delle tavole modenesi e non solo.
Esso racchiude l’armonia delle tavole domenicali, la chiusura semplice e genuina dei discorsi di fine pasto e per i più piccoli ,la trasgressione per quel goccio di inzuppo nel lambrusco . Concessione attenta e tenera dei commensali adulti.
Il Bensone De.Co. è il dolce più conosciuto, antico e semplice del territorio . L’immutabile fluire del tempo ha mantenuto
la sua forma ovale ,la croccantezza , la friabilita’ e il suo seducente profumo.
Come spesso accade per le leggende, anche per il Bensone De.Co. si tramandano ipotesi sull’origine del nome.
Si narra che possa derivare dal francese ” Pain de son“, ovvero pane di crusca oppure da ” pain de Bendson” ovvero pane della benedizione, poiché veniva utilizzato come pane benedetto nei giorni santi.
La storia narra che il 1° dicembre i fedeli modenesi lo donassero alla corporazione di fabbri e orafi in occasione delle celebrazioni di Sant’Egidio, loro patrono.
Le origini medievali hanno percorso i secoli limitandone le modifiche. Difatti si narra che nel 1747 Sigismondo Margraff preferì la barbabietola al miele. La presenza di una minore quantità di saccarosio e il sapore meno forte , ebbero la meglio sulla tradizione.
La ricetta approdata nelle mani del Microforno Mollica è dunque tradizionale e semplice. Il tocco distintivo? La farcitura con marmellata di prugne che sposa perfettamente i gusti dei palati moderni.
Con le sue quattro eccellenze,Le De.Co. di Carpi hanno dimostrato che il destino delle eccellenze locali è legato a menti lungimiranti e mani laboriose.
Al resto di noi resta l ‘essere i piccini del pranzo domenicale . Trasgressivi con il bensone inzuppato nel lambrusco. Rigorosamente e meravigliosamente sotto l’occhio sornione della mamma.
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