La tiella di Gaeta è composta di due strati di pasta, posti uno sull’altro, chiusi lungo i bordi per compressione; il ripieno è costituito da prodotti di terra o di mare, o da entrambi.
La tiella permetteva a contadini e pescatori di avere un pasto completo che si conservasse anche per alcuni giorni. Si narra che Ferdinando IV di Borbone ne fosse un grande estimatore, in particolare di quella con i calamaretti, pregiatissima.
Ricette
Ingredienti: per la pasta: mezzo chilo di farina bianca, 20 grammi di lievito di birra, 3 cucchiai di olio extravergine d’oliva, 200 grammi di acqua tiepida, un pizzico di sale.
Preparazione: con il lievito sciolto in acqua tiepida, il sale e l’olio impastate la farina fino a ottenere un impasto omogeneo, da lasciare lievitare, coperto, in un luogo tiepido. Quando l’impasto è ben lievitato, prendete poco più della metà e distendetelo in una sfoglia che non deve superare lo spessore di un centimetro. Disporre il disco ottenuto in una teglia già unta d’olio, sulla pasta versate il ripieno, e ricopritelo con il disco ottenuto stendendo la restante pasta. Chiudere bene il bordo con una leggera pressione delle dita, e con una forchetta bucherellate la superficie della sfoglia. Un giro d’olio e via nel forno caldo (180°) per circa mezz’ora.
Eventuali sagre
La tiella, l’oliva e le alici di Gaeta