La coltura del riso venne introdotta nella pianura di Vicenza dai benedettini, cui va il merito d’aver regolato le acque che ne rendevano paludoso gran parte del territorio. Nel distretto di Lonigo aveva vocazione in tal senso Bagnolo, località d’esplicita ricchezza idrica, dove sorge villa Pisani, una delle opere più significative di Andrea Palladio, realizzata tenendo ben presente le esigenze della coltura risicola: la fronte, rivolta verso il fiume Guà, per l’imbarco del cereale alla volta di Venezia; il retro, affacciato alla grande corte, con le barchesse attrezzate per la lavorazione.
Al centro del progetto resta ovviamente la residenza, che anzi viene enfatizzata elevandola su un basamento come un tempio antico, mentre gli edifici rustici, fino ad allora ignorati dal punto di vista monumentale, vengono chiamati a farle adeguata corona. Il progetto, dunque, considera tanto la funzione abitativa quanto quella produttiva, estendendo all’architettura il concetto dell’utile e dilettevole vagheggiato dai pensatori del Rinascimento.
Villa Pisani è ancora oggi fedele alla sua originaria funzione agricola – ed anche alla sua antica denominazione di Corte Nogarola – con la particolarità che tutto il ciclo del riso – dalla semina al raccolto, quindi l’essiccamento e la pilatura – viene svolto con i mezzi e nelle strutture dell’azienda. La produzione riguarda due varietà: il Vialone Nano, riso semifino tipico del Veneto, a chicco medio, ideale per risotti mantecati e minestre dense come risi e bisi, e il Carnaroli, riso superfino a chicco lungo, destinato ai più attuali impieghi d’alta cucina.
CARATTERISTICHE:
La produzione riguarda due varietà e le loro caratteristiche principali sono le seguenti:
- Vialone Nano, riso semifino tipico del Veneto, a chicco medio, che assorbe bene i condimenti ed è ideale per risotti mantecati e minestre dense come il famoso “risi e bisi”;
- Carnaroli, riso superfino a chicco lungo, destinato alla preparazione di risotti e insalate di riso per la sua caratteristica di rilasciare poco amido e l’ottima tenuta della cottura che consentono ai chicchi di rimanere ben sgranati tra di loro.
Tutto il ciclo produttivo del Riso di Bagnolo di Lonigo De.Co., dalla semina, al raccolto, alle operazione di essiccamento e pilatura avvengono interamente in loco, con i mezzi e nei locali dell”azienda. Un prodotto perciò che passa realmente dal Produttore al Consumatore. Per mantenere un prodotto al naturale e sempre fresco di pilatura, viene preparato secondo la richiesta della clientela.
QUALITA’:
Il Riso di Bagnolo di Lonigo De.Co. si distingue dagli altri per le particolari caratteristiche:
- Del terreno dove viene coltivato, molto ricco;
- Delle acque utilizzate per l’allagamento delle risaie, che sono le acque sorgive del fiume Brendola;
- Del metodo di essicazione, che avviene a bassa temperatura per non rovinare la struttura del chicco;
- Per la sua artigianalità e la filiera corta: dal produttore al consumatore, un prodotto sempre fresco di pilatura.