La coltivazione del pesco è di origine antichissima. Diverse testimonianze ne fanno risalire l’origine a 5000 anni fa nelle regioni della Cina, dove tuttora vi sono specie selvatiche. Dal lontano Oriente il pesco al seguito delle carovane giunse in Siria e soprattutto in Persia da cui il nome botanico “Prunus persica”.
Le Pesche di San Sperate hanno un aspetto vellutato e sono dal sapore dolce e zuccherino e dal colore giallo intenso.
Elementi che lo caratterizzano
Il gradimento riscontrato dai consumatori è da attribuirsi alle caratteristiche organolettiche (soprattutto gusto e capacità dissetanti) e alle numerose proprietà nutritive della pesca. Essa infatti è tra i frutti meno zuccherini ed energici, ricca di acqua, sali minerali, (in particolare potassio), vitamine, fibre solubili.
Storia Prodotto
L’introduzione del pesco in Europa e nel Mediterraneo viene da molti attribuita ad Alessandro Magno a seguito delle sue guerre contro i Persiani.
In Egitto la pesca era sacra ad Arpocrate Dio del silenzio e dell’infanzia. Da qui l’usanza di paragonare le guance dei bambini alle pesche, sinonimo di pelle vellutata.
Il primo paese dove fu coltivato fu la Grecia, e in Italia la sua diffusione avvenne in epoca Romana. Le pesche dei Romani erano acidule e poco aromatiche in quanto non ancora adattate al clima Mediterraneo.
Intorno alla metà del 1600, si hanno testimonianze in Italia di diversi utilizzi gastronomici. A titolo di curiosità si cita il gastronomo Bartolomeo Stefani che propone una minestra di “persiche, con pesche durose da cuocere a dadini in brodo di capone a cui aggiungere uova battute insaporite con semi di melone pestati a mortaio, zucchero
e succo di limone”. In Sardegna la specie è coltivata da circa 50 anni a San Sperate dove da 45 viene organizzata la Sagra della Pesche.
Tecniche coltivazione
San Sperate è uno dei centri agricoli più importanti della Sardegna per la felice posizione geografica, per la presenza di falde freatiche superficialie per il terreno fertile e facilmente lavorabile.
Leggende
Nell’antica Cina il pesco veniva considerato simbolo di giovinezza e di immortalità. Nella religione buddista la pesca rappresenta uno dei 3 frutti benedetti insieme al cedro e alla melagrana.
Mentre nel simbolismo cristiano la pesca è il frutto della salvezza, comparendo in diversi dipinti raffiguranti la Vergine con il bambino.
All’epoca del “Re Sole” alla pesca venivano attribuite proprietà afrodisiache. Infatti una delle varietà più diffuse dell’epoca era chiamata “seno di venere”.
In Giappone il pesco è venerato quale protettore contro le forze del male e la sua fioritura e simbolo di rinascita.
Eventuali sagre
Sagra delle Pesche – San Sperate
Nella settimana del 17 luglio, giorno in cui si festeggia il Santo Patrono San Sperate, si svolge la Sagra delle Pesche. Negli stands allestiti in diversi punti del paese le pesche vengono offerte a tutti i visitatori. In occasione della manifestazione vengono allestite mostre di scultura, pittura e artigianato locale; le case vengono aperte al pubblico e trasformate in musei: è possibile cosi ´ammirare vecchie fotografie che testimoniano la storia piu´recente del paese, attrezzi e oggetti antichi che venivano impiegati nella vita quotidiana.
Per tutta la durata della sagra sono numerosi gli appuntamenti con gli spettacoli musicali e teatrali di strada. dal 15 al 18 Luglio 2010 49° Sagra delle Pesche.
Il 17 Luglio il cocchio del Santo Patrono, San Sperate, viene accompagnato in processione per le vie del paese dai fedeli, gruppi folk e carri di buoi allestiti per l´occasione.
Sito Web
http://www.sardegnaagricoltura.it/index.php?c=3535&s=46424&v=2&xsl=443