A detta degli esperti, per la preparazione della polenta, la migliore farina da utilizzare è quella di Mais di Marano. Questo cereale si distingue dalle altre varietà per la limitata produttività delle piante e per il sapore che deriva dalle qualità dei terreni dalla Val Leogra.
Antonio Fioretti, agronomo da Marano Vicentina, circa cent’anni fa selezionò un tipo di mais adatto alle terre ghiaiose e asciutte del Loagra.
Punto di partenza erano due varietà: come impollinante, il Nostrano, un mais molto diffuso, con pannocchia conica, corta e non molto colorita; come portaseme, invece, il Pignoletto d’Oro, caratterizzato da chicci quasi rossi, dai quali si traeva una farina di qualità maggiore. Il risultato è denominato mais Marano, o Maranello, che venne riseminato nel podere Fioretti per oltre vent’anni allo scopo di fissarne i caratteri.
Il mais di Marano ha ottenuto certificato De.Co e la tutela delle caratteristiche è affidata dal 1999 al Consorzio di Tutela Mais Marano. I chicchi sono di colore aranciato e lucidi. Dal punto di vista nutrizionale il Mais presenta un alto contenuto di xantofille e b-carotene precursore della vitamina A. La farina che viene prodotta è testata da analisi che negano la presenza di tossine dannose per l’organismo. La polenta che si ottiene è di colore giallo sgargiante, con piccole pagliuzze di colore marrone chiaro, a tal punto da renderla inconfondibile. Il mais Marano è coltivato nella zona di Marano Vicentino e dintorni, luogo in cui le condizioni climatiche sono tipiche della zona pedemontana vicentina e i terreni si presentano sciolti e ghiaiosi. La pianta è di medie dimensioni. Le pannocchie sono di norma due, ma non di rado fino a cinque, protette da brattee fini e molto aderenti; di misure modeste, forma allungata (cm 14-18) quasi cilindrica (circonferenza alla base cm 11-12, all’apice 7-7,5); sono disposti in file spiralate, destrogire o sinistrogire, ma talvolta anche dritte; danno ottima e abbondante farina con una percentuale di proteine più alta della norma. Il mais Marano è ancora oggi custodito nella banca del germoplasma dell’Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria Strampelli di Lonigo. Il manipolo di produttori maranesi capitanati da Giandomenico Cortiana – che hanno in paese un mulino del XIII secolo, cui affidano la macina dei preziosi grani rossi – ha una convinzione precisa: puntare sulla qualità paga. Ogni anno ad ottobre questo prezioso cereale viene festeggiato a Marano Vicentino. Per la polenta, ottima se accompagnata dal baccalà alla vicentina, ma la farina di Mais di Marano è adatta anche a preparazioni dolciarie o salate.