La sua caratteristica è quella di avere la punta tagliata e il bisello della lama solamente da una parte in modo da ottenere il taglio perfetto del pezzo di sughero che si sta lavorando per la successiva trasformazione in tappo. La lametta viene realizzata utilizzando per la lama, l’acciaio AISI 420 B, per l’occhiello e i ribadini l’alpacca e per il manico il prodotto della potatura del durissimo legno dell’Olivastro Millenario in Loc. Carana a Luras.
Gli olivastri di Carana sono due alberi monumentali situati nei pressi del Lago del Liscia a Luras (SS). I due alberi sono oggetto di ricerca da parte di studiosi dell’Università di Sassari allo scopo di determinarne con maggiore esattezza l’età, che rimane comunque compresa tra i 2000 e i 4000 anni, e garantirne la sopravivenza con adeguate opere di cura e di potatura.L’olivastro è un albero dal legno particolarmente duro tra quelli della macchia mediterranea presente in tutta la Sardegna.
Per i manici sono, inoltre, utilizzati principalmente materiali naturali, tra cui il corno di montone e di bufalo, vari legni della macchia mediterranea presenti in Sardegna, come la quercia da sughero, il leccio, il corbezzolo, la radica di mirto, la radica di corbezzolo e di erica, e il granito.
Storia del Prodotto
Il Comune di Luras, nel febbraio 2007, ha inteso attribuire a questo oggetto una denominazione comunale che in questo caso come in pochi altri ha un valore prettamente storico e culturale.
Tecniche generiche di lavorazione
Una volta individuata la materia prima, l’artigiano si accinge a lavorarlo, solitamente si parte dal corno, il quale deve essere sezionato e raddrizzato cercando di realizzare due placche che misurano circa 15 cm di lunghezza e 5 cm di spessore. Per questo il corno viene scaldato e posizionato all’interno di una morsa, dove lo si lascia raffreddare, facendogli prendere la forma desiderata.
Per quanto riguarda la lama, l’acciaio viene fatto scaldare a circa 800/900 gradi. Una volta raggiunta la temperatura desiderata, l’acciaio viene estratto dal fuoco con delle lunghe pinze e ribattuto nell’incudine.
In questa fase si procede a fare la Punzonatura con il nome dell’artigiano e la lama viene sottoposta alla limatura.
Con la stessa procedura si procede a preparare l’anima del coltello, ossia la parte d’acciaio che si trova tra le due quancette di corno. A questo punto si assemblano il tutto tramite perni e si definisce il manico con una raspa. La lama viene arroventata e raffreddata con acqua o olio minerale. La parte terminale è l’affilatura che deve essere anch’essa fatta a regola d’arte con delle molle smeriglio. Tutte le varie lucidature sia del corno che della lama vengono fatte con delle paste abrasive speciali.
Link Lametta di Luras