Gli infernot sono stati realizzati tra seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Sono celle sotterranee, scavate interamente nella roccia dagli abitanti locali, alle quali si accede dalla cantina. In queste stanze, la temperatura e l’umidità, l’assenza di luce, ventilazione e rumore, favorivano condizioni ottimali per proteggere bottiglie di vino pregiato. Gli infernot possono essere considerati dei veri e propri gioielli architettonici, tipici della zona Monferrina, caratterizzata da colline ricoperte di vigneti.
Questi manufatti sono particolari perché ognuno è diverso dall’altro: monocamera con pianta circolare, quadrata o rettangolare, multicamera o a corridoio. Gli alloggiamenti per le bottiglie sono piani continui, gradoni o nicchie; mentre le finiture delle pareti possono essere lisce o a spacco naturale.
Molti hanno un tavolo centrale e vari adornamenti.
Cella Monte ospita la sede dell’Ecomusco dolla Pietra da Cantoni, al quale aderiscono 21 Comuni Monferrini. Obiettivo dell’ecomuseo è la valorizzazione e la conservazione del materiale sedentario tipico della zona, nel quale sono stati costruiti gli infernot.
Nel 2014 l’UNESCO ha riconosciuto i paesaggi vitivinicoli di “Langhe “Roero e Monferrato” come Patrimonio Mondiale dell’Umanità (50° sito italiano). Cella Monte si trova nella zona della sosta componente del sito denominato “Monferrato degli infernot”