Il pastinocello è una carota spontanea che si trova – da febbraio a marzo – nei prati, lungo gli argini dei fiumi, a partire dal livello del mare fino a notevole altitudine. Può essere anche coltivata: in tal caso se ne utilizza il fittone. Della pianta spontanea si consumano il fusto e le foglie; della pianta coltivata la radice. Le foglie sono verdi e lucide, il fusto è striato e ramoso, lungo da 30 cm fino a 2 m, con fiori bianchi. Le foglie, tenere e saporite, dette “erbuccio”, sono consumate fresche come insalata o bollite. La carota ha invece un sapore dolciastro che ricorda, così come il suo colore giallo-marroncino, quello delle nocciole.
Storia Prodotto
Fino alla seconda guerra mondiale veniva coltivato in mezzo al grano, si tagliavano le foglie durante la mietitura e la radice si raccoglieva in un secondo momento. In questo modo la carota si rinforzava e prendeva più sapore. Il pastinocello ha avuto un’importanza notevole nell’economia di Sant’Anna di Stazzema, dal momento che se ne faceva ampio uso nelle cene organizzate per festeggiare gli scambi di manodopera fra contadini; in tempo di guerra poi veniva utilizzato in cambio dell’olio di oliva con gli abitanti di Capezzano Monte.
Tecniche coltivazione
La coltivazione del pastinocello è a rischio: la pianta spontanea è ancora reperibile ma la carota non è utilizzabile
Dove lo possiamo acquistare
Oggi sono quattro i produttori per un totale di 3 – 4 quintali all’anno, destinati all’autoconsumo