I contadini sono conosciuti per essere parsimoniosi, specialmente quando la natura non regala nulla. È proprio il caso della montagna, dove ogni prodotto non viene sprecato perché ne costa la fatica. La medesima cosa accade per il formaggio. Il contadino, moderato, studia dei modi per recuperarlo, tagliuzzandolo nel pignato, un contenitore di coccio, e poi bagnandolo con del vino bianco. Ciò che segue è una fermentazione che in poco tempo genera una sostanza cremosa dal sapore piccante, da spalmare sul pane o da consumare con la polenta. Ottima per chi predilige i sapori forti e decisi. C’è chi a piacere aggiunge delle spezie e chi, invece, un po’ di grappa. Nei periodi di povertà usanza era mettere nel pignato anche le croste e, secondo alcuni palati, il gusto era decisamente meglio.
Oggi vengono utilizzati ottimi formaggi di malga e non si risparmia di certo sul vino, scegliendo fra gli ottimi bianchi di Breganze. Ormai il formajo de pignato è prodotto da buongustai: è possibile degustarlo i primi di febbraio, durante la festa del patrono San Biagio, o la terza domenica d’ottobre, festa del Ringraziamento, quando addirittura diventa protagonista di un concorso tra i casari della valle.
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