Nome scientifico Cynara Scolymus L. La pianta ha taglia media o grande, altezza inserzione capolino principale intorno ai cm 30, portamento espanso, attitudine pollonifera media; la foglia è di colore verde scuro, inerme, dimensioni grandi, eterofillia media; il capolino principale è sferico, compatto, con caratteristico foro all’apice, dimensioni grandi, brattee esterne di colore verde con sfumature violette, adapice arrotondato, inciso, inermi. Peduncolo medio o lungo di grosso spessore.
Elementi che lo caratterizzano
Il carciofo romanesco del Lazio è dolce, senza spine e con una bella testa rotonda.
Storia Prodotto
Il carciofo romanesco è conosciuto sin da epoca romana, probabilmente già gli etruschi raccoglievano questo prodotto.
Tecniche coltivazione
Caratteristiche produttive:capolini per pianta: produzione media circa 6-8 capolini per consumo fresco, 5-8 capolini per utilizzazione conserviera; epoca di produzione: precoce con inizio gennaio. Campagnano e relativi cloni a) caratteristiche morfologiche:pianta: taglia grande, altezza inserzione capolino principale intorno ai 50 cm, portamento molto espanso, attitudine pollonifera scarsa; foglia: colore verde cinerino, inerme, dimensioni grandi, eterofillia media; capolino principale: sferico, compatto con caratteristico foro all’apice,dimensioni molto grandi, brattee esterne con sfumature violette, ad apice arrotondato, inciso, inermi.Peduncolo medio o lungo, di grosso spessore. Caratteristiche produttive:capolini per piante: produzione media circa 8-10 capolini per pianta per consumo fresco e 4-5 per utilizzazione conserviera; epoca di produzione: tardiva, con inizio marzo-aprile.
Eventuali sagre
La Sagra del Carciofo fu inaugurata nel lontano 1950.