Origine del nome – forma etimologia
Cynara scolymus L.
Descrizione prodotto
Impossibile confonderlo con le altre specie del centro e sud Italia per la forma conica del capolino, le “foglie” esterne acquerellate di verde scuro con sfumature violacee e le spine giallastre. Meno fibroso e dal sapore più delicato rispetto al cugino sardo, si apprezza particolarmente se consumato crudo. Il gambo è altrettanto squisito.
Elementi che lo caratterizzano
Il Carciofo spinoso di Albenga, conosciuto anche come “violetto di Albenga” o “violetto spinoso di Albenga”, è caratteristico per la consistenza delle brattee (foglie) interne, che sono eccezionalmente tenere, croccanti e dolci.
Tecniche coltivazione
Il carciofo è una pianta poliennale, per cui può rimanere nello stesso appezzamento per diversi anni, fino ad un massimo di 3-4 anni, anche se la durata economica più conveniente è di 2-3 anni. Nell’Albenganese la carciofaia viene rinnovata annualmente nella maggior parte dei casi, ma può anche rimanere in sito, generalmente per non più di 2 anni. Il carciofo è una pianta che non sfrutta eccessivamente il terreno ed anzi lo lascia ben strutturato, in quanto è dotato di un apparato radicale molto sviluppato in lunghezza. Per questo motivo, nell’ambito della rotazione delle colture nell’azienda agricola, è utilizzabile per migliorare terreni troppo compattati o mal strutturati, che possono essersi originati per errori commessi nella gestione agronomica, oppure per contenere infestanti troppo invasive.