Bortellina di Bettola (Piacenza) si perde nella notte dei tempi. Essendo realizzata con pochissimi ingredienti semplici trovava facilmente posto anche nelle tavole dei più poveri. Alcuni documenti ritrovati, attestano il consumo della Bortellina a Bettola già a metà Ottocento, spesso in sostituzione del pane.
Descrizione del prodotto: E’ una specie di frittella a base di acqua e farin facente parte del patrimonio della cucina popolare piacentina. Si presenta come un “Gonfiotto” dorato e croccante. Dà il meglio di sé quando è ancora calda, ma seè preparata da mani esperte rimane friabile e asciutta anche quando si è raffreddata.
Tecniche di produzione: Impastare un pugno di farina con metà lievito, facendone un pannetto che metterete a riposare; quando sarà raddoppiato di volume, disponete a fontana la farina sul tavolo, aggiungete il panetto lievitato, il sale, il resto del lievito; rimpastare il tutto con acqua tiepida sino a formare una pagnotta soffice. Lasciate riposare ancora per 10’, mettete sul fuoco una padella di ferro con tanto strutto. Dalla pagnotta lievitata staccate dei piccoli pezzi, spianateli per dar loro la forma rotonda, gettateli nello strutto bollente. Le bortelline sono ottime calde per la merenda dei bambini o degli adulti.
Dimensione: piccola pagnotta fritta
Zona di produzione: Bettola e tutta la zona piacentina
Sagre: Nei primi anni Sessanta, fu il maestro Gino Pancera, allora presidente della Pro.Loco, a ideare una festa in onore di questo prodotto. Una festa che ancora oggi si celebra ogni anno a fine agosto, con una grande animazione con stand enogastronomici, carri allegorici e spettacoli per grandi e bambini e l’elezione della Miss Bortellina dell’anno.
La ricetta:
1kg di farina
20gr di lievito
100gr di strutto per la cottura
sale.
Possono essere farcite con una fetta di prosciutto, formaggio casalingo, gorgonzola e acciughe, rigorosamente D.O.P. della provincia piacentina e diventare un ottimo antipasto per un pranzo rustico.