È un ortaggio coltivato da oltre un secolonel territorio del Comune di Masio, all’interno del quale ha raggiunto livelli di qualità elevata. Il confezionamento avviene con l’ausilio di una gabbietta o semiguscio il legno utilizzato per formare dei mazzi regolari del peso di circa 1 Kg.
Il mazzo viene legato, secondo le antiche consuetudini, con 2 rametti di salice.
I turioni hanno colore verde tendente al violetto (bianca la parte basale), con diametro di circa 1 cm.
Si contraddistinguono per un intenso sapore di asparago, rispetto ad altre qualità dalle caratteristiche gustative più delicate.
De.Co dal 16 luglio 2006. La finalità del presente provvedimento è di valorizzare le tradizioni agro-alimentari di Masio, di promuoverne la commercializzazione all’interno della Sagra primaverile dedicata ai Subrich di Masio De.Co., che è motivo di beneficio per il Comune di Masio e di incentivare la coltivazione dell’Asparago come prodotto d’eccellenza presso produttori professionali che intendano usare le consuetudini produttive evocate nella presente relazione.
Storia del prodotto
La coltivazione dell’Asparago, nella tipologia Violetto d’Argenteuil, venne introdotto a Masio agli inizi del 1900 dal Conte Francesco Baiveri, appassionato agronomo, che diede un notevole impulso innovativo all’agricoltura masiese.
La particolare composizione di alcuni terreni di Masio si rivelò eccezionalmente adatta a questo tipo di coltivazione, che in pochi anni arrivò a contare oltre 20 produttori professionali e svariati ettari di piantagione.
La commercializzazione si spinse fino ai mercati principali di Asti ed Alessandria; da alcune testimonianze orali raccolte, l’asparago di Masio era noto in tutti i paesi limitrofi e non pochi rivenditori esponevano la scritta “Asparagi di Masio” per evidenziare l’elevata qualità rispetto ad altre provenienze.
Tecniche di coltivazione
a) L’Asparago Tradizionale è coltivato nei terreni collinari, o alle prime pendici delle colline masiesi, con caratteristiche sabbiose;
b) Nel periodo invernale viene allestito uno scasso della profondità di circa 60-70 cm e largo altrettanto;
c) Sul fondo dello scasso si posa uno strato di residuo di potatura di vite, come drenaggio;
d) I tralci di vite vengono coperti da un primo strato di terreno sul quale sul quale si pone uno strato di letame e successivamente un secondo strato di terreno;
e) Sul secondo strato si posano i piantini di Asparago Tradizionale di Masio, ricoperti, quindi, di terreno fino a riempire lo scasso;
f) Per tre anni si aggiungono strati di terra, per compensarne l’assestamento naturale che subisce dopo il primo anno;
g) Al quarto anno inizia la raccolta dell’Asparago Tradizionale di Masio nei mesi di aprile e maggio;
h) Nel corso della vita produttiva della piantagione è consentito l’uso esclusivo di concimi naturali, in particolar modo di letame.
i) La raccolta avviene a mano con l’ausilio di uno strumento in ferro sagomato;