Il tartufo di Bondeno è una tra le prime De.Co. in Italia, un importante processo di valorizzazione gastronomica e culturale.
Situato al confine tra Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, il comune di Bondeno sfoggia un fascino leggero, incontaminato dall’incessante avanzare dell’industria moderna. Ancora oggi, questo territorio è un custode appassionato di tradizioni e scenari del passato, tramandati con cura e amore.
Grazie alla sua origine alluvionale e alla presenza di essenze arboree, Bondeno spicca come uno dei posti top a livello nazionale per il tartufo bianco pregiato (Tuber Magnatum). Secondo i saggi di Vittadini sui tartufi, la Golena di Gamberone è un vero e proprio hotspot per le varietà più squisite di tartufo bianco.
Non è da sottovalutare il tartufo nero liscio (Tuber macrosporum), meno blasonato ma comunque una bomba in cucina, dal profumo aglioide e il gusto inconfondibile. E poi, d’inverno, fa capolino anche il tartufo nero invernale (Tuber Brumale).
Per questa serie di motivi, nel 2012, Bondeno non poteva di certo esimersi dal guadagnare il titolo di membro nel circuito esclusivo delle Città del Tartufo, grazie alle sue caratteristiche uniche che fanno la differenza.
Il comune di Bondeno e il tartufo sono legati da un’unione storica e culturale indissolubile. Basti pensare che una delle prime De.Co. in Italia fa proprio riferimento al tartufo!
Pertanto, per amore della tradizione, sono nate le prime realtà che difendono ed esaltano questo prodotto.
Menzione d’onore per l’associazione “Al Ramiol”, cuore pulsante di tutto ciò che riguarda il tartufo in questo angolo di mondo.
I soci si dedicano a far brillare il patrimonio tartuficolo locale, a proteggere le aree che lo producono, a condurre esperimenti pazzeschi sulla micronizzazione, a tutelare la fauna e la flora del territorio, e anche ad organizzare feste epiche che mescolano la cucina ferrarese classica con rivisitazioni moderne, il tutto intorno alla preziosa perla che è il tartufo di Bondeno.
Inoltre, i volontari di “Al Ramiol” non solo organizzano la rinomata “Sagra del Tartufo di Bondeno”, ma sono anche i cervelli dietro progetti incredibili.
Grazie al supporto di tutti coloro che abbracciano la causa e del pubblico numeroso che si tuffa nella Sagra del Tartufo, l’Associazione ha addirittura realizzato un bosco permanente di cinque ettari chiamato il “Bosco di Mel”: un paradiso terrestre dove crescono alberi e arbusti autoctoni, frutto di un impegno assiduo che merita di essere menzionato!
In molti si chiederanno: “Ma il nome Al Ramiol, da dove deriva”?
Bene, secondo alcune dichiarazioni, la scelta del nome è stata una mossa strategica per cercare una connessione con la tradizione.
Questa parola, infatti, si riferisce al magico strumento utilizzato dai “maghi” del tartufo per tirare fuori le loro preziose scoperte. In italiano, viene chiamato vanghetta o vanghella.
A prescindere dal nominativo attribuito, una delle prerogative dell’associazione Al Ramiol è far comprendere che è più di uno strumento, ma un pezzo di storia che continua a brillare!
Di recente, l’associazione “ha preso parte al primo bando con il quale il Comune ha messo in palio il piano interrato del famoso Centro 2000 in viale Matteotti, consegnandolo nelle mani esperte dell’associazione.
E sì, la loro idea è stata la vincitrice indiscussa! Inizia così una nuova era per questo edificio storico dei primi del Novecento, che, dopo un po’ di ristrutturazioni potenti, aggiunge alla sua collezione una cucina di tutto rispetto.
Il presidente, Pierluigi Zapparoli, lancia l’annuncio: “Questa è una tappa che segna cinque anni di duro lavoro da parte della nostra squadra di amanti del tartufo. Il nostro scopo? Divulgare, formare e fare cultura sul tartufo. Vogliamo farlo conoscere al mondo nel modo più entusiasmante possibile.”
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