L’olio di Tarsia: il sapore di una terra e della sua tradizione
L’olio e la roggianella sono la più intima essenza di una terra agricola: Tarsia, nel Cosentino.
Questo comune, nella bassa valle del Crati, sorge dove il fiume si apre la via verso la piana di Sibari: la più grande pianura calabrese.
Lo scenario, un’immensa distesa verdeggiante, non poteva che dare i suoi migliori frutti.
L’olivicoltura è infatti da sempre il primo settore agricolo di Tarsia, tanto per estensione quanto per produzione, quasi del tutto biologica e Igp.
I cittadini sono profondamente legati a questo primato, al legame con la terra e la cultura.
Ne raccontano orgogliosamente il simbolo: il piccolo centro abitato è arrivato ad avere ben 7 frantoi attivi contemporaneamente.
A regnare indiscutibilmente sulla storia e sul presente è la roggianella: le caratteristiche organolettiche dell’olio che ne deriva sono coinvolgenti e seducenti, di una qualità che si attesta l’eccellenza.
A raccontare del legame con la terra c’è poi anche un altro prodotto De.Co. calabrese: il fantastico aglio di Laino Borgo!
Nella carta d’identità De.Co. della roggianella, anche chiamata tondina, sono comprese tutte le caratteristiche che la identificano e la distinguono da altre varietà:
- Si tratta di un olivo molto rustico e rigorosamente autoctono.
In virtù di ciò non necessita di specifici trattamenti o particolari concimi: il terreno, come una madre, provvede naturalmente alla sua crescita fornendo ogni nutriente e protezione naturale.- Una caratteristica distintiva è la dimensione: la roggianella è un olivo niente affatto grande.
Ciò favorisce la resistenza ad attacchi di insetti dannosi, come le mosche dell’olivo, ma al contempo permette una resa minore rispetto ad altre varietà.
Questo aspetto si traduce però anche in un vantaggio e spiega la maggior ricercatezza del prodotto.- Un’altra caratteristica interessante ha a che fare col legame tra le proprietà organolettiche del prodotto e il suo periodo di raccolta.
Se questo ricade tra fine ottobre e inizio novembre, l’olio che ne deriva ha una nota amara e piccante, fruttata e profumata.
Nei periodi successividi raccolta invece l’olio diventa più dolce.Questo è il risultato, ma cosa c’è dietro? Come si sviluppa il ciclo di produzione di questa prelibatezza?
- Si parte a gennaio, quando con il nuovo anno inizia anche la potatura.
- Si prosegue in primavera, con la pulizia del terreno e con le misure per evitare incendi durante la stagione estiva.
- A settembre avviene la pulizia dei polloni, ovvero dei rami che si sviluppano ai piedi dell’albero e a volte anche dalla radice.
Ciò consente di procedere in modo spedito quando poi inizia la raccolta.- Questa parte da metà ottobre e continua finché ogni oliva di qualità è stata selezionata.
Tarsia è la città dell’olio in festa!
Per celebrare questo prodotto De.Co., il sindaco Ameruso e collaboratori hanno dato il via ad un’iniziativa che sprigiona tutto il valore della produzione locale.
L’esperienza multisensoriale inizia con una prelibata degustazione guidata degli oli calabresi.
Segue un illuminate dibattito tenuto da esperti, per focalizzare il valore di prodotto e produttori.
Moderato dal giornalista Mannarino, il dibattito prevede l’intervento di Magliocchi: presidente del Consorzio Olio di Calabria Igp, passando per il commissario Arsac Caligiuri e l’assessore regionale dell’Agricoltura Gallo.
La valorizzazione della De.Co. si alterna a videoricette dei prodotti locali tarsiani, per poi lasciare lo spazio a balli e musica popolare.
È una giornata che promette di mescolare cultura, gusto e comunità in una celebrazione della ricca tradizione dell’olio di Tarsia.
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