Il cuore cremoso del Cuneese al rum De.Co., ricoperto da una cascata di cioccolata fondente, coinvolge e accarezza il palato da secoli.
Un sapore da scoprire e valorizzare, per poi innamorarsene.
Come ogni prodotto De.Co. anche il Cuneese ha un suo identikit: un’identità da raccontare e un’unicità da preservare.
Perché il cioccolatino di Cuneo, nonostante diffuso in diverse varianti, è uno solo.
Di che si tratta?
Di una meravigliosa pralina ricoperta di cioccolato, che racchiude un cremoso cuore di cioccolato aromatizzato al rum.
Questo matrimonio di sapori intensi e coinvolgenti ha le sue caratteristiche distintive, senza le quali non si può parlare di Cuneese De.Co:
Ma come nasce questo scrigno di dolcezza e intensità?
Come qualsiasi matrimonio, anche quello tra cioccolato e rum ha la sua storia: il percorso che è culminato con l’attestazione De.Co.
Il Cuneese al rum viene inventato, secondo la tradizione, dal dronerese Pietro Galletti.
Era l’inizio del XX secolo quando iniziò la storia, di cui si hanno due versioni.
Secondo alcuni, il pasticciere di Dronero era stufo di buttare via le meringhe rotte, che non si staccavano bene dalle teglie.
Che fare allora?
Pietro pensò bene di unirle tra di loro con una crema che mascherasse le rotture.
E come tutte le invenzioni nate casualmente: genialità inaspettata.
I clienti del laboratorio furono così estasiati che il pasticciere decise di accoppiare anche le meringhe intatte, utilizzando varie creme e immergendole successivamente nel cioccolato fondente.
Ogni domenica, dopo la Santa Messa, la pasticceria di Pietro era una tappa fissa: chi vi si recava per un dolce assaggio, chi per acquistarne alcuni per il pranzo.
All’epoca venivano chiamati “Droneresi al Rhum”.
Altri narrano che il pasticciere volesse inventare un dolce di cioccolata al sapore di liquore.
Aveva della crema avanzata, di cui non sapeva che farsene.
Allora inizio a preparare altri dolci, come delle meringhe al cioccolato in cui inserì la crema aromatizzata al rum.
Il mattino seguente?
Tutte le meringhe si erano imbevute completamente di rum!
Per lui era una delusione, voleva buttare via tutto.
Ma il punto di svolta è che non lo fece: non si scoraggiò.
Allora ideò la struttura del Cuneese come lo conosciamo oggi, inventando un pasticcino racchiuso in una copertura di cioccolato.
Bastò poco e la fama di questa meraviglia si diffuse, arrivando anche nella vicina Cuneo.
La città, innamorata, lo volle come proprio dolce: il cioccolatino fu chiamato Cuneese al rum.
La ricetta venne ripresa da Andrea Arione, primo proprietario dell’omonimo negozio-bar in via Roma a Cuneo.
Andrea decise di proteggerla registrandola con il Brevetto per Marchio d’Impresa.
Oggi il Cuneese viene prodotto in tutta la provincia, e non solo.
È uno dei cioccolatini piemontesi più conosciuti ed è esportato in tutto il mondo!
Per preservarne il valore, sono tutelati dall’ “Associazione per la tutela e la valorizzazione del Cuneese al Rhum“, istituita il 18 gennaio 2006.
E allo stesso proposito si deve l’ingresso nel mondo De.Co., nel 2019.
Curiosità finale?
L’8 maggio 1954 Ernest Hemingway si fermò a Cuneo circa un’ora.
Perché?
Per recarsi nel negozio-bar Arione ed acquistare i Cuneesi al rum, in dono alla moglie che era in vacanza a Nizza.
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