Ulteriore conquista per Verona, che ottiene la De.Co. per i bigoli con sardele: così, la provincia raggiunge il traguardo delle quattro certificazioni!
Non stupisce che Verona, città colma di storia e cultura, abbia manifestato ancora l’impegno nella loro valorizzazione.
È infatti proprio per il suo grande bagaglio storico-culturale che l’affascinante città veneta è stata dichiarata patrimonio dell’UNESCO.
Universalmente riconosciuta come città d’arte, nota nel mondo per l’opera di Shakespeare “Romeo e Giulietta”, Verona ha un tessuto urbano tinteggiato da sfumature variopinte: romane, romaniche, gotiche e rinascimentali.
Alla ricchezza urbana si abbina poi quella naturalistica, altrettanto varia e colorita.
Verona sorge infatti lungo le rive del fiume Adige, che fa da spartiacque tra i monti che circondano la città a nord e la pianura che si estende a sud.
E non solo ricchezza storica, culturale e naturalistica.
Verona è il simbolo di qualcosa di ancor più ampio.
Di un comune che avanza attivamente, con lo sguardo teso alla crescita e al futuro, ma con le tradizioni e le radici strette nei pugni.
Da questo valore non può che generarsi ulteriore valore.
E proprio questo è incarnato dalle tre nuove De.Co. ottenute nella provincia: bigoli con le sardele, lasagne con l’anara e risotto all’Isolana.
Sbirciamo allora nel valore identitario dei bigoli!
Tra le nuove De.Co. ci sono i deliziosi bigoli con le sardele.
I bigoli sono una pasta tradizionale del Veneto, capace di percorrerne la storia ed arrivare fino ad oggi.
Si tratta di una pasta all’uovo, lunga e simile a dei grossi spaghetti non bucati.
La sua caratteristica più gustosa è la perfetta ruvidità: tale da trattenere sughi e condimenti, che vi si aggrappano su quasi a voler essere assorbiti.
E ci riescono, perché regalano un fantastico incastro di sapori.
A Verona i bigoli incontrano le sardele, ovvero sardine all’olio, in un perfetto matrimonio di gusto.
La semplicità e la manualità offrono sempre sapori autentici.
Il piatto infatti prevede pochi ingredienti, tra cui la passione del lavoro artigianale.
I bigoli si preparano a mano utilizzando il torcolo (o bigolaro), un caratteristico utensile per la pasta fresca.
Ha la forma di una piccola panca a gambe alte, con torchio a manubrio posto sul davanti e trafila in rame.
A Verona i bigoli con le sardele erano il piatto tipico della Vigilia di Natale e dei venerdì di Quaresima.
Come mai sceglievano le sarde?
La chiesa cattolica imponeva in quei giorni di non mangiare carne in segno di penitenza.
Questa interdizione si è rivelata poi essere l’input di una deliziosa cultura culinaria, che affonda le radici in un passato molto lontano.
Infatti, il piatto De.Co. racconta di una consuetudine risalente all’anno 1000: dacché, nel 946, il Vescovo di Verona (Raterio) concesse ai fedeli di rompere il digiuno già nel pomeriggio.
Vieni a scoprire il risotto all’Isolana e le lasagne con l’anara, gli altri piatto De.Co. della provincia di Verona che fanno venire l’acquolina alla bocca!
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