Spinoso e violetto, il carciofo di Albenga ha un sapore intenso e delicato, capace di conquistare ogni palato!
Il carciofo d’Albenga De.Co., come ognuno di noi, ha una sua patria e una storia da raccontare.
Ci troviamo nella più grande pianura ligure: la piana di Albenga.
È una zona dove ci si può perdere tra i campi, tra contadini al lavoro e trattori in movimento, tra coltivazioni interminabili e i loro colori variopinti.
Basta abbandonare un attimo la strada principale per imbattersi in mille cartelli: “vendita di carciofi locali”, “carciofi di nostra produzione” …
Seguiamoli.
Arriviamo in serre e campi violacei dove i carciofi d’Alberga alloggiano da secoli:
Insomma: una storia molto più lunga della nostra memoria, una madre patria che la custodisce come un figlio.
Il carciofo spinoso di Albenga, come gli altri prodotti De.Co., ha una sua carta d’identità.
Sì esatto, proprio come la nostra: attesta l’unicità, l’origine, le caratteristiche distintive.
Perché quello di Albenga non è un carciofo come un altro: ha una lunga storia da raccontare, delle origini da tramandare, un’identità da specificare.
Facciamolo qui:
Alla fine il carciofo d’Albenga arriva a tavola, a regnare su piatti appetitosi, a sprigionare il suo sapore al contempo intenso e delicato.
Lo “spinoso violetto” riesce a raggiungere tutti i palati: esistono mille ricette e combinazioni per la sua preparazione.
Le foglie interne sono così tenere, croccanti e dolci che spesso vengono assaporate crude: un filo d’olio locale e un po’ di succo di limone… e il gioco è fatto!
O ancora al pinzimonio: preparando una semplice tazzina con olio extra-vergine, sale e aceto o limone, si stacca la singola foglia e la si intinge nella salsetta preparata.
C’è poi il carciofo ripieno, a cui è difficile dire di no.
Una ricetta risalente all’800 lo consiglia ripieno di poppa (mammella di mucca), animelle, pane raffermo bagnato nel brodo, erbe aromatiche e uovo.
Molto apprezzato in fricassea: in padella con uova strapazzate.
Si cucina poi fritto (a fettine, a tocchetti, e chi più ne ha più ne metta) o al forno con patate e capretto.
Ovviamente non può mancare la tipica e inarrivabile torta pasqualina: presente su ogni tavola del ligure doc!
Quella originale è a base di uova e carciofi d’Albenga, e sprigiona tra i più stuzzicanti profumi e sapori.
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